Dare voce all’unicità: Verbal Identity & Tone of Voice
Per emergere, farsi ricordare e scegliere in un mondo affollato di stimoli e informazioni, è cruciale concentrarsi su più fronti, ma il primo terreno su cui stabilire la propria presenza è l’identità verbale.
L’identità verbale può essere considerata come il DNA concettuale di un brand.
È il complesso intreccio di parole, stili e temi che caratterizzano la sua espressione linguistica. Oltre a definire il vocabolario e la struttura delle frasi, l’identità verbale abbraccia l’essenza stessa del messaggio: la personalità, i valori e la specifica posizione nel panorama comunicativo.
Quando il brand mette a punto la sua identità verbale, sta essenzialmente decidendo quali parole usare e quali lasciare fuori.
Un esempio tra tanti? Consideriamo il caso di Google. La comunicazione è caratterizzata da un linguaggio chiaro, semplice e autorevole. Parole come “accessibilità”, “innovazione” e “trasparenza” trasmettono un’immagine di affidabilità e apertura, fondamentale per un brand che si pone come riferimento imprescindibile e driver dell’era digitale.
Dall’altra parte dello spettro comunicativo troviamo il tono di voce che incarna l’emozione e l’attitudine che permea il messaggio. È la sfumatura emotiva che conferisce una profondità specifica alle parole pronunciate o scritte. Mentre l’identità verbale definisce cosa dire, il tono di voce determina come dirlo. Mentre l’identità verbale costruisce la struttura concettuale e il significato da veicolare, il tono di voce lavora sulla modulazione: aggiunge colore e suggestione al messaggio, trasformando una semplice sequenza di parole in un’esperienza memorabile.
Insieme, Verbal Identity e Tone of Voice sono strumenti essenziali per il posizionamento del brand e lavorano sulla dimensione dell’unicità per ottenere una maggiore quota di visibilità sul mercato, liberando il brand dall’etichetta di “entità astratta e impersonale”. D’altronde, solo lo studio e lo sviluppo di una voce unica, umana e potente permette di essere capiti, sentiti, riconosciuti e infine ricordati.