Il Copywriting dei sensi: le parole della bellezza
Un invito all’immaginazione: ecco in cosa si traduce il copywriting quando incoraggia l’utente a visualizzare sé stesso e interagire con il prodotto. È ciò che avviene in maniera preponderante nel mondo beauty, dove le parole hanno una valenza trasformativa capace di delineare un universo di possibilità e di auto-espressione.
Nel costruire un’esperienza di acquisto empatica e gratificante, entra in gioco la il potenziale multisensoriale della parola: si può evocare un giardino di rose in fiore descrivendo la piramide olfattiva di una fragranza, creare immagini tattili ben definite quando si parla della texture di un rossetto o di una crema, aprire finestre visive utilizzando termini come “radiante”, “luminoso”, “opaco”…
Lo scopo è sempre lo stesso: fare della parola il mezzo per sentire e vedere il prodotto sulla propria pelle, un ponte tra il reale e l’immaginato che permette di provare emozioni positive e proiettarsi in un futuro di benefici tangibili.
Sebbene l’obiettivo delle parole che rientrano nei confini della bellezza sia sempre quello di stimolare i sensi e creare immagini mentali attraenti, ciò che è visibilmente cambiato nel corso del tempo sono le parole stesse. La società – e la sua concezione del bello – è sempre più fluida e in costante evoluzione, dunque anche il linguaggio ha il dovere di riflettere questa potente mutevolezza e abbracciare una nuova ricchezza di prospettive.
Se una volta i testi veicolavano una serie di connotati appartenenti ai campi semantici della “gioventù” o della “perfezione”, oggi trovano sempre più spazio i concetti di autenticità, inclusività e sostenibilità. Lo storytelling del “glamour impeccabile” lascia il posto a un’altra narrativa: una consapevolezza linguistica fatta di tante sfumature, alla cui base c’è l’esaltazione della naturalezza, della diversità e della self-confidence.
Ecco che nel vasto panorama della cosmesi comunicare i benefici dei prodotti non è più sufficiente: è tempo di veicolare i valori che questi rappresentano nel nostro tempo e, allo stesso modo, avere cura di trasmettere sensazioni che non abbiano esclusivamente a che fare con l’apparenza. Perché la bellezza, oggi, è complessità.