Moda & Design nel nome dello Storytelling
In questi giorni Milano brilla di una luce speciale. La Milano Design Week 2024 e la sua costellazione di eventi trasformano la città in un crocevia esclusivo tra design e moda con una serie di inaugurazioni, vernissage e lanci in limited edition che raccontano le profonde assonanze che legano queste due dimensioni.
Tra Salone e Fuorisalone 2024, il tessuto urbano diventa una vetrina creativa che stimola i sensi e mette in mostra il lato più artistico dei grandi brand: dalla collezione casa ispirata ai viaggi di Giorgio Armani all’immersione nella natura nell’ “Oasi Zegna”, dalle sculture pop di Greene nello showroom Balenciaga al carisma vintage delle nuove collezioni Etro, dalle lampade eclettiche di Loewe, fino all’evoluzione concettuale dell’ambiente domestico di Prada, il gioco delle contaminazioni avvolge tutta città e spinge a nuove riflessioni sulla potenza dello storytelling che, anche in questo contesto, trasforma le esposizioni in esperienze coinvolgenti e di valore.
Stilisti e designer hanno la possibilità di veicolare il proprio messaggio e incrementare la propria brand awareness attraverso il design degli spazi, l’uso dei materiali, la selezione dei colori e persino la scelta della musica e dei profumi. E poi ci sono le parole che permettono di sprigionare con forza il potenziale comunicativo e ispirazionale di ogni progetto.
Basti pensare al naming dei prodotti, delle installazioni e delle collezioni, all’architettura dei testi che guidano il pubblico attraverso gli spazi espositivi, ai materiali promozionali pre e post-evento, per capire quanto il copywriting sia un catalizzatore che alimenta l’efficacia di un progetto e quanto una storia ben fatta possa creare un ponte emotivo più duraturo tra noi e ciò di cui stiamo fruendo.
Perché, in fondo, un’esperienza appagante e memorabile nasce da suggestioni visive che danno forma alle emozioni creando quel fil rouge che ci fa sentire parte di qualcosa di più grande.